Le piazze

Ogni centro abitato ha la sua piazza, da sempre luogo di aggregazione.

Piazza Del Popolo

E' il centro amministrativo e commerciale. Costruita negli anni immediatamente successivi alla fusione dei due antichi Comuni di Ceneda e Serravalle, avvenuta nel 1866, sorge a metà circa del viale della Concordia, ribattezzato poi viale della Vittoria.
Realizzata su disegni dell'arch. Giuseppe de Min venne originariamente denominata piazza Vittorio Emanuele II e, durante l'ultimo conflitto, Piazza del Popolo. E' un insieme armonico di edifici di stile umbertino, in uno scenario quanto mai suggestivo creato dai giardini pubblici, oltre i quali s'innalza l'imponente mole rocciosa del Monte Altare. Nel centro della piazza un tempo sorgeva il monumento a Vittorio Emanuele II, cui faceva riscontro, al centro dei giardini, un monumento a Giuseppe Garibaldi, opera entrambi di A. Dal Favero. Fu sistemata nella forma attuale nel 1936 per volere del Podestà Camillo De Carlo, che fece erigere anche le fontane. La piazza è chiusa a levante dal Palazzo Comunale, eretto nel 1872, su progetto dell'ing Federico Gabelli, nel cui atrio sono collocate le Lapidi con i nomi dei Caduti ed altre con iscrizioni commemorative. C'è pure un medaglione con busto di Mazzini. Sul pavimento, lo stemma marmoreo del Comune, tra quelli di Ceneda e Serravalle, e le date 1866 – 1966 ricordano il I centenario della città.
Sul lato ovest della piazza vengono molto ammirati i Giardini Pubblici, non molto estesi ma ben curati e ricchi di piante esotiche e rare, ornati di belle fontane. Dal 2002 una delle fontane è abbellita dal romantico bronzo con l’Amplexus in aere, copia dell’oroginale del vittoriese Guido Giusti custodito al Museo del Cenedese. Vi sono anche alcune voliere che ospitano esemplari dell'avifauna locale. In fondo ai giardini, una vecchia scalinata (nel centro lapide a Giuseppe Garibaldi) porta alla Stazione Ferroviaria.
Nella piazza è sistemato il Monumento ai Caduti. Esso sorge tra quattro altissime antenne, che recano inciso alla basse il motto della Città “Victoria nobis vita”. Il monumeto fu inaugurato il 3 novembre 1968 dal Capo dello Stato nel corso della manifestazione celebrativa del 50° Annuale della Vittoria. Pregevole opera dello scultore Augusto Murer da Falcade e dell'architetto Franco Posocco, di concezione moderna ed antiretorica.

Piazza Marcantonio Flaminio

Il cuore politico, civico e religioso di Serravalle è la sua Piazza, gioiello intatto di architettura veneziana. Dedicata al letterato Marcantonio Flaminio (poeta latino serravallese, cfr PERSONAGGI), vi prospettano antiche case e palazzi tra cui meritano segnalazione; a sud, l'edificio un tempo sede del Monte di Pietà ; l'antica casa detta di Salomone, Palazzo Cesana (poi Pajetta e ora Pancotto), Palazzo Cesana Bonaccorsi, ora Todesco e Casa Bernardini.

Tra tutti, però, spicca la loggia di Serravalle, oggi Museo del Cenedese, esempio straordinario di gotico veneziano.

Piazza Papa Giovanni Paolo I

La piazza, dominata dalla grandiosa facciata della Cattedrale, è circondata dal bellissimo edificio della Loggia del Cenedese, dal palazzo del Seminario Vescovile e, in fondo, dall'imponente settecentesca Villa Papadopoli e il suo Parco. La piazza è abbellita al centro da una elegante fontana cinquecentesca (1555) con ampia tazza rotonda, monolitica, e, a fianco della Cattedrale, dal Monumento al Papa Giovanni Paolo I, per 14 anni vescovo di Vittorio Veneto, a cui è dedicata la Piazza Cattedrale.
Dalla piazza si ha una bellissima vista sul Castello di San Martino, sul colle di San Paolo e sulla collinetta di San Rocco.

Piazza Minucci

Di fronte a Palazzo Minucci – De Carlo in località Serravalle, si apre la piazza Minucci, già piazza dei Grani (un tempo la parte centrale era rialzata e lastricata per facilitare il carico e lo scarico dei cereali dai carri) chiusa sul fondo dall'ottocentesco Mercato Coperto, opera dell’archietto feltrino Giuseppe Segusini, autore anche del vicino Teatro Sociale ora dedicato a Lorenzo Da Ponte.

Sulla Piazza incombe la mole del Colle S. Antonio, così denominato dalla chiesetta dedicata a S. Antonio Abate che sorgeva al limite più alto della cerchia delle mura.

Piazza San Michele Arcangelo detta Piazza "Salsa"

In piazza Salsa si erge la parrocchiale di San Michele Arcangelo decorata con opere importanti (un affresco del De Min con la Cacciata degli angeli ribelli del 1859, due tempere del Pajetta con l'Annunciazione e gli Evangelisti, una paletta con la Madonna col Bambino fra i santi Gerolamo, Tiziano e Michele Arcangelo del bellunese Antonio Lazzarini). Adiacente a questa, la piazzetta Luigi Borro, che assieme alla prima crea un cono ottico interessante sul Monte Altare. La Piazzetta, con la sua fontana scultorea, è dedicata è allo scultore ottocentesco Luigi Borro, ricordato con un busto in bronzo sulla facciata di un edificio.

Piazza Meschio

E' una delle più spaziose della città, sorta sull'area dell'antico cimitero antistante la chiesa.

Vi si erge la Chiesa di Santa Maria del Meschio, nota come Madonna della Provvidenza (anticamente Sancta Maria in Sylvis).

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