Nei Dintorni

A pochi minuti da Vittorio Veneto, in piena pedemontana veneta, è facile trovare luoghi da visitare rimasti naturali. Dalle Grotte del Caglieron ai numerosi laghi prealpini.

Le Grotte del Caglieron

A cinque chilometri dalla città, proseguendo in direzione del Cansiglio, in località Breda di Fregona si trovano le Grotte del Caglieròn, una serie di cavità: alcune sono di origine naturale perché scavate dal torrente Caglieròn, altre sono artificiali, ottenute dall'estrazione dell'arenaria, la tipica "pietra dolza" usata per la costruzione di stipiti e di architravi delle antiche case del luogo e di Vittorio Veneto.

Il percorso si articola su una serie di passerelle che attraversano le grotte, affacciandosi su precipizi e cascate, e termina in prossimità di un antico mulino, oggi trasformato in ristorante.

Il Cansiglio

Da Fregona, proseguendo lungo la SP422 si raggiunge la Foresta del Cansiglio, altopiano delle Prealpi Carniche, posto a cavallo delle province di Treviso, Belluno e Pordenone. L'altopiano del Cansiglio si presenta come un ampio catino costituito nella parte centrale da tre grandi depressioni: Pian Cansiglio, Valmenèra e Corneséga. Anticamente era "il bosco da reme di San Marco" di proprietà della Serenissima, che dalla sua ricca faggeta ricavava il legname per la produzioni di remi e carbone. Altra caratteristica del Cansiglio è il gran numero di caverne, grotte e inghiottitoi come il Bus della Lúm e il Bus della Genziana. In anni più recenti, durante la seconda guerra mondiale, in Cansiglio trovò rifugio la resistenza partigiana.
In alcune località dell'altopiano, come Vallòrch o Pian Osteria nel XVIII secolo si stanziarono i Cimbri, un popolo di origine nordica proveniente dal Tirolo e dalla Baviera molto abile nella lavorazione del legno. Ancor oggi si possono visitare alcuni villaggi cimbri, di cui restano i tipici casoni, e il Museo Etnografico di Pian Osteria che raccoglie oggetti di uso domestico e quotidiano.

I laghi di Revine e Cison di Valmarino

Un altro itinerario che vale la pena percorrere è quello che da Vittorio Veneto porta ai Laghi di Revine. Usciti da Serravalle, in direzione di Valdobbiadene, a cinque chilometri dalla città si estendono i laghi di Lago e Santa Maria. Di origine glaciale, sono lunghi in totale 2250 mt. con una profondità tra gli 8 e i 10 mt. Sono ciò che rimane di un grande lago, originatosi nella fase di ritiro del ghiacciaio Wurmiano circa 31.000 anni a.C. Al giorno d'oggi i due laghetti sono collegati da un canale, e nella stagione estiva sono un polo di attrazione turistica.

Proseguendo in direzione di Valdobbiadene si raggiunge il paese di Cison di Valmarino, dominato dall'imponente mole dell'antico castello, costruito nel 1194 dalla potente famiglia dei Da Camino e successivamente passato in proprietà alla famiglia Brandolini. Lasciata Cison la strada prosegue in direzione di Follina, dove si trova un'antica abbazia del XII sec. fondata da monaci cistercensi. La basilica, costruita nel XIV sec. e dedicata alla Beata Vergine Assunta, venne edificata in stile prevalentemente gotico. All'intero complesso appartiene anche il chiostro in stile romanico, uno tra i più belli che i Cistercensi abbiano mai costruito nelle loro abbazie italiane.

I Laghi della Val Lapisina

Se uscendo da Serravalle si segue la strada Alemagna SS51 in direzione di Belluno si raggiunge il laghetto di San Floriano o Restello, dominato da un' antica torre di vedetta che faceva parte del preesistente sistema di fortificazione del castrum romano.

Al termine dell'abitato di San Floriano, si può raggiungere la riva del Lago Morto dove è possibile percorrere un anello circolare di circa quattro chilometri che costeggia il lago.

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