
Il secondo itinerario inizia da uno dei luoghi più affascinanti del Vittoriese, a due passi dal centro cittadino.
L'Area Fenderl, così chiamata dal nome di colui che l'ha voluta donare alla città, l'ing. Ettore Fenderl, si trova ad ovest del centro cittadino, appena al di là della linea ferroviaria Venezia-Calalzo, ed è costituita da un grandissimo prato disposto su più piani ed attorniato da una rigogliosa vegetazione forestale.
Qui oltre ad un ampio parcheggio vi è attualmente una struttura in parte già utilizzabile, in parte in via di ristrutturazione che diventerà un centro polifunzionale a servizio delle Associazioni del Vittoriese ma non solo.
Il colpo d'occhio, guardando in tutte le direzioni, è veramente suggestivo.
Da questa area partono una serie di itinerari immersi nel verde ideali per gli escursionisti amanti delle passeggiate ma anche della mountain bike.
In parte questi itinerari ricalcano la rete di sentieri esistenti nati dalla collaborazione tra la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, le Associazioni ed i Comuni ricadenti nel comprensorio della Comunità.
Vogliamo, qui proporre un tracciato non particolarmente difficoltoso ricco di scorci paesaggistici e valenze storiche molto interessanti percorribile anche in mountain bike.
All'entrata dell'area provenendo dal centro di Vittorio Veneto prendiamo subito la strada bianca che sale a sinistra.
La salita dapprima dolce diventa poi più impegnativa sino a giungere ad una Casera (Casa Bastanzetti) immersa nel verde, da qui svoltiamo a sinistra per un sentiero che procede pianeggiante seguendo l'andamento della costa del Monte Altare.
Il Monte Altare è un alto colle che sovrasta la cittadina di Vittorio Veneto, e che dal punto di vista geologico fa parte di una di quelle "corde parallele" in cui si suddivide il sistema collinare dell'alto vittoriese.
Nel 1989 il Gruppo Archeologico del Cenedese, sotto la guida della Sovrintendenza Archeologica del Veneto, ha portato alla luce dei reperti di "culto pagano", risalenti all'epoca paleo-veneta, sul cosiddetto "Colo Maledicto", ovvero la cima più alta del Monte Altare che in origine si chiamava Monte Antares.
Tali reperti stanno per essere esposti nel Museo del Cenedese di Vittorio Veneto.
Al primo bivio che incontriamo scendiamo sulla sinistra ed in breve tempo dopo aver attraversato un vallone giungiamo su una strada ora asfaltata che sale ad un castello di antiche origini.
Si tratta del Castello di San Martino, da secoli sede dell'Episcopato di Ceneda ed oggi ancora abitazione del Vescovo della Diocesi che dal 1923 si denomina di Vittorio Veneto.
Proseguendo il nostro itinerario lungo la strada asfaltata scendiamo rapidamente sino al primo bivio dove svoltiamo a destra.
Una interessante deviazione può essere fatta qui scendendo sino al Duomo di Ceneda, chiesa Cattedrale di Vittorio Veneto, sulla cui piazza prospetta la Loggia della Comunità di Ceneda (sec.XVI), oggi sede del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Percorrendo quindi una ripida salita al bivio proseguiamo diritti passando tra S. Paolo e S. Rocco.
Poche centinaia di metri dopo svoltiamo a destra e ci addentriamo in un'altra valle, questa volta tra S. Paolo ed il Monte Altare.
Una volta percorsa tutta la valle in un senso ci spostiamo sul versante opposto e ritorniamo nel verso contrario.
Ci manteniamo in quota sino a passare a lato dell'autostrada percorrendo un bei sentiero che corre tra boschi e prati.
Davanti a noi appare la "corda" del Monte Baldo, arroccato sulla montagna il borgo di San Lorenzo e in lontananza verso nord-est le cime dei monti dell'Alpago.
Giunti su una strada bianca scendiamo e prima di giungere sulla strada provinciale dei Colli Settentrionali svoltiamo a destra.
La stradina procede ben battuta sino ad una zona coltivata, poi si trasforma in un sentiero che rimanendo grosso modo in costa dopo aver attraversato svariati impluvi, scende tra grandi castagni, presso Casa Bastanzetti.
Svoltiamo a destra e prendiamo un sentiero pianeggiante che in breve ci riporta al punto di partenza.