La vegetazione

Possiamo suddividere la vegetazione naturale presente nel comune di Vittorio Veneto in tre componenti: quella dei prati e dei pascoli, quella dei boschi, e quella degli arbusti.

La vegetazione naturale

Anche ad un osservatore superficiale la vegetazione naturale risalta per la sua notevole diversità, già presente a livello di nel substrato e quindi anche nella vegetazione.

Prati e pascoli

Sulle zone sommitali dei monti principali Col Visentin, Pizzoc, Millifret troviamo la fascia caratterizzata da pascoli, o pascoli a tratti alternati a limitati popolamenti di faggio (Fagus silvatica), carpino nero (Ostra carpinifolia), qualche conifera come il larice (Larx decidua), l’abete rosso (Picea abies) e la presenza del ginepro (Juniperus communis). Dove prevale il pascolo vero e proprio troviamo specie caratteristiche quali il trifoglio (Trifóliunz repens), il tarassaco (Taraxacum officinalis), il fiordaliso di monte (Centaurea nervosa), il ranuncolo bianco (Ranunculus bilobus) e l'astranzia (Astranzia major). La zona dei cespugli mostra rosa canina (Rosa canina), lampone (Rubus idaeus.), mirtillo (Vaccinum myrtillu), nocciolo (Corylus avellana), di corniolo (Cornus mas). Altre specie presenti sono la sesleria (Sesleria caerulea), i cuscinetti di silene (Silene acaulis), la sassifraga stellata (Saxifraga stellaris) e quella autunnale (Saxifraga aizoides).
Nelle zone più umide troviamo tappeti di mirtillo (Vaccinurn myrtillus), il rododendro (Rhododendron ferrugineunz), il lampone (Rubus idaeus) e in ambienti più luminosi il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia).

I boschi

Le superfici boscate del Millifret, del Pizzoc e del Col Visentin presentano un substrato formato da roccia calcarea fessurata su cui si insediano fustaie di Larix decidua, Picea excelsa, Pinus nigra e silvestris di origine artificiale risalenti a rimboschimenti degli anni 1930-35, cedui di Ostrya carpinifolia, Quercus pubescens e Fraxinus ornus e cedui di Betula pendula e Fagus silvatica. In particolare i rimboschimenti con Picea excelsa e Pinus nigra e silvestris sono state la causa di pericolose infestazioni rispettivamente di un afide Chermes abietis e di un lepidottero la processionaria (Thaumotopoea pityocampa).
Al di sotto della quota dei mille metri (tra 800-900 m) troviamo il piano del faggio. Dove possibile, questa specie riesce a formare boschi puri oppure risulta essere la componente fondamentale dei boschi di latifoglie assieme a frassini, aceri e carpini neri. A quote più elevate, sulle creste, l’abete rosso sostituisce spesso artificialmente il faggio mentre su versanti esposti a nord possiamo trovare popolamenti di pino silvestre spesso sostituito artificialmente dall’uomo con il pino nero e il larice.
Tra i 500-800 m troviamo il piano del castagno (Castanea sativa) che forma boschi cedui misto all'abete rosso o alla betulla, nelle posizioni più elevate, oppure, più in basso, si ritrova misto al carpino nero. Coltivato ampiamente fino al secolo scorso lo possiamo osservare vicino agli abitati composto da piccole piante sotto cui può svilupparsi un giovane ceduo.
Da quota 200 a 500 m predomina il carpino nero (Ostrya carpinrfolia) che risulta essere molto diffuso nel nostro territorio tanto che si può sostenere che, al di sotto dei 1000 m circa, è la specie predominante. Si tratta di una pianta che colonizza terreni poveri molto adattabile e robusta che riesce inoltre a ricacciare velocemente dalla ceppaia dopo la ceduazione. Oltre al carpino possiamo trovare, la roverella (Ouercus pubescens), l'acero di monte (Acer pseudoplatanus), l'acero riccio (Acer platanoides) e nelle posizioni più
soleggiate l'oppio (Acer campestre). Inoltre si ritrovano il frassino (Fraxinus excelsior.), il tiglio (Tilia cordata e platyphyllos), il nocciolo (Corylus avellana) e il corniolo (Cornus mas).

Le colline

In considerazione dell’esposizione abbiamo colline il cui versante nord è boscato, mentre quello sud è solitamente privo di vegetazione arborea in quanto destinato a prato-pascolo o coltivato a vite (Vitis vinifera) anche se in alcuni casi possiamo trovare versanti a sud interamente boscati. Colline con versanti interamente boscati corrispondono al Mt. Bala, al Mt. Baldo, al Mt. Piai, ed al versante nord della Bigontina e della zona di Sant’Augusta (Costa di Serravalle) con popolamenti di Castanea sativa di Pinus nigra e Ostrya carpinifolia a cui spesso si aggiungono specie alloctone introdotte con i rimboschimenti. Evidente risulta in alcuni casi l’originaria conformazione geologica delle colline che si manifesta con una evidente esposizione della roccia madre (Mt. Altare e parte della Costa di Serravalle).

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