Curiosità

Vittorio Veneto è conosciuta nel mondo non solo per le vicende storiche legate alla Grande Guerra ma anche per alcune invenzioni nate proprio nella nostra città.

La bicicletta Graziella

La Graziella fu una bicicletta pieghevole disegnata da Rinaldo Donzelli e prodotta a partire dal 1964 dalla fabbrica Teodoro Carnielli di Vittorio Veneto. Divenne molto popolare in Italia, situandosi fra le icone del made in Italy degli anni sessanta. La commercializzazione della Graziella, pubblicizzata come "la Rolls Royce di Brigitte Bardot", contribuì in maniera decisiva a rivoluzionare la percezione comune della bicicletta, che fino agli anni cinquanta era considerata solo come attrezzatura sportiva o come mezzo di trasporto "povero", e che negli anni del boom economico divenne invece uno status symbol della nuova gioventù benestante. Era strutturata senza canna orizzontale, con cerniera centrale, piccole ruote, sella e manubrio smontabili. Nel 1971 subì un restyling in cui venne aumentato il diametro delle ruote e furono aggiunti particolari come il portapacchi in tinta.

La Graziella fu prodotta fino alla fine degli anni ottanta. I modelli originali sono oggetto di collezionismo e modernariato.

Le Spade

I maestri spadai di Serravalle e Ceneda forgiarono spade per nobili signori e condottieri della Serenissima Repubblica e la spada fu sempre il simbolo della cavalleria medioevale.

Ma affinchè la lama fosse al contempo duttile e robusta, era necessario temprarla in acqua corrente a temperatura costante, come gli 11 gradi del fiume Meschio che potevano assicurarla durante tutto l'anno.

Così, nel Medioevo, le spade di Serravalle divennero di fama mondiale tanto da fare concorrenza a quelle di Toledo in Spagna.

Il Gelsolino

Il gelsolino, la fibra tessile ricavata dalla corteccia del gelso, ha radici vittoriesi. L'inventore della sostanza tessile, utilizzata soprattutto per produrre damaschi, rasi, stoffe per mobili, tappezzerie e paramenti sacri, fu Giuseppe Pasqualis. Nato nel 1825 e morto nel 1895, Pasqualis era originario del Friuli. Prima di arrivare a Vittorio Veneto, infatti, risiedeva a Visco in provincia di Udine. Scienziato, nel 1873 assunse la carica di direttore dell'Osservatorio bacologico. Presso il prestigioso istituto tenne le relazioni annuali ininterrottamente dal 1873 al 1890. La passione e la preparazione tecnica di Pasqualis venne trasmessa anche ai due figli Luigi e Giusto. Luigi, collaboratore nell'azienda di famiglia, è ancora ricordato per la sua voluminosa opera sulla bacologia, che al momento della pubblicazione conobbe una vasta diffusione. È il "Trattato sulla bacologia", uscito nel 1909. Anche Giusto si mise in luce per l'attività pubblicistica. Conobbe addirittura 12 edizioni tra il 1880 e il 1905 la sua operetta sulle regole indispensabili per ottenere la perfetta nascita dei bachi. Agronomo ed entomologo, collaborò con varie riviste scientifiche del tempo svariando su vari temi. È sulla bachicoltura, comunque, che Giusto Pasqualis si specializzò tanto che a Vittorio Veneto aprì uno stabilimento per la produzione dei filatura e tessitura del gelsolino.

I Coriandoli

Ettore Fenderl (Trieste, 12 febbraio 1862 – Vittorio Veneto, 23 novembre 1966) è stato un ingegnere, inventore e filantropo italiano. A lui si deve attribuire l'invenzione dei coriandoli di Carnevale, come lui stesso dichiara in una intervista alla radio del 1957:

"Come ho fatto l’invenzione dei coriandoli di carta è semplice, come semplicissima è l’invenzione stessa. Nel 1876 avevo 14 anni, ero molto precoce, di carnevale volevo fare il “bulo” colle ragazzine; ma non avevo danaro per comperare i confetti di gesso allora in uso. E così mi venne l’idea di prendere carte colorate, farne strisce, e tagliarle colla forbice a triangoli. Misi questi in uno scarrozzo, andai sul pergolo del mio sarto al Corso di Trieste, e li gettai giù sulla folla."

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